IL BORGO DI BROZZI

il Torrione

La frazione di Brozzi è un sobborgo residenziale alla periferia nord-occidentale di Firenze, nel bel mezzo della piana fiorentina, confinante a Nord con il Comune di Sesto Fiorentino, ad ovest con il Comune di Campi Bisenzio e a sud con il fiume Arno.
Anche se oggi questa frazione porta su di sè i segni della pesante urbanizzazione e dei grandi cambiamenti sociali che hanno interessato la piana tra Firenze e Prato negli ultimi trent'anni, Brozzi conserva ancora con orgoglio il suo retaggio di antico borgo di epoca medioevale posto sulla strada che un tempo collegava Firenze e Pistoia, come testimoniano alcuni storici edifici quali l'imponente Palazzo Orsini Baroni del XIII secolo, già degli Strozzi, che i brozzesi chiamano il Torrione (ritratto nella foto qui accanto).

la Pieve di San Martino a Brozzi

Le prime testimonianze scritte di Brozzi e dei borghi limitrofi (quali San Donnino, Quaracchi, La Sala), risalgono al IX secolo. La pieve di San Martino a Brozzi (raffigurata nella foto qui a sinistra) risale a poco dopo l'anno Mille (è citata in una bolla di Gregorio VI del 1046 e in un atto di alienazione del 1051), anche se l'aspetto attuale è rinascimentale.

In epoca medioevale e rinascimentale, gli abitanti di Brozzi trovavano probabilmente il loro sostentamento nella coltivazione di alberi da frutta, di granaglie, della canapa, di saggina e fieni, dei gelsi, nonché nella pesca di granchi e gamberi nel fiume Arno e nei fossi dell'Osmannoro.
Il vino prodotto dalle vigne locali era considerato di pessima qualità; una testimonianza di ciò risiede nel poema eroicomico seicentesco Il Malmantile Racquistato di Lorenzo Lippi (alias Perlone Zipoli): "Ma che? siccome ad un che sempre ingolla / Del ben di Dio, e trinca del migliore, / vin di Brozzi, un pane e una cipolla / Talor per uno scherzo tocca il cuore;" (primo cantare, sesta stanza).

Stemma del Comune di Brozzi nel 1860

Tra il Settecento e l'Ottocento Brozzi conobbe un forte sviluppo economico, urbano e demografico grazie al grande successo della manifattura dei cappelli di paglia, che occupava moltissimi lavoratori della zona e aveva raggiunto una qualità realizzativa invidiata nel mondo.
Risale a quell'epoca, e precisamente al 1809, la costituzione, ad opera della Granduchessa di Toscana Elisa Baciocchi (sorella di Napoleone), la Mairie (il Comune) di Brozzi, rimasto autonomo fino al 1928, quando, con il R.D. n. 2562/1928, il territorio di Brozzi fu suddiviso tra i comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa.
Lo stemma del Comune (riportato nell'immagine qui a fianco), adottato nel 1860, mostrava una palude (il padule dell'Osmannoro) con sullo sfondo delle montagne, due uccelli acquatici in volo e alcune nuvole nel cielo.

Per ulteriori approfondimenti su Brozzi e sulla sua storia, vi consigliamo di visitare la pagina dedicata alla frazione su Wikipedia e di visionare le pagine dedicate a Brozzi dal celebre Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana di Emanuele Repetti (1833), consultabili sul sito dell'Università degli Studi di Siena.